Anna Maria D’Alò – Filosofia
Il contatto con ciò che eri e con ciò che sei diventa fusione, perché tu sei il tuo passato e il tuo presente nel futuro che è il presente di ogni giorno.
Il contatto con ciò che eri e con ciò che sei diventa fusione, perché tu sei il tuo passato e il tuo presente nel futuro che è il presente di ogni giorno.
Più l’oscurità ti avvolge e maggiormente la tua luce risplenderà sempre più luminosa.
Ella è davvero bella! Povero specchio, deve essere un tormento, fortuna che non sei geloso,. Il suo viso è d’un ovale perfetto, ed ella tiene il capo leggermente reclinato così che, limpida e superba, la sua fronte pare innalzarsi senza che il pensiero la solchi d’una minima ruga. I suoi neri capelli si raccolgono, sottili e morbidi, sulla fronte. Il suo volto è come un frutto, ogni tratto dolcemente pronunciato; la sua pelle, lo sento con gli occhi, è diafana, come velluto toccarla. I suoi occhi: oh! Ancora non li ho veduti, ché sono nascosti dalla frangia di seta si quelle ciglia adunche come uncini pericolosi per chi vuole penetrare il suo sguardo. La sua testa è una testa di Madonna, purezza e innocenza l’improntano. Ella si china come una Madonna, ma non si perde nella contemplazione dell’unico, il che dona una variazione all’espressione del suo volto. Ciò che ella contempla è il Molteplice, il Molteplice sul quale il lustro e lo splendore terreni gettano un loro riflesso. Si leva un guanto per mostrare allo specchio e a me una mano destra bianca e perfetta come marmo antico, senza alcun ornamento e neppure il liscio anello d’oro al terzo dito – brava! Ella solleva gli occhi: come tutto in lei si trasfigura, pur rimanendo invariato! La fronte è un po’ meno alta, il volto un po’ meno regolarmente ovale ma più vivo.
Il giusto fondato sulla natura è l’espressione dell’utilità che consiste nel non recare ne ricevere reciprocamente danno.
Vediamo le cose secondo le nostre passioni, esperienze o idee. Per questo capita che il tuo reale non coincide con il reale di un altro.
Ci si abitua a tutto, anche alla perdita di chi ti riempiva la vita.
L’eroe non è colui che resta sul campo fino alla fine, ma è colui che sa dove arrivano i propri limiti.