Silvana Stremiz – Filosofia
Il “mai” e il “per sempre” sono tempi infiniti che non possono appartenere all’uomo.
Il “mai” e il “per sempre” sono tempi infiniti che non possono appartenere all’uomo.
Si dice che anche l’occhio vuole la sua parte. Ma se quella parte fosse l’involucro di “un niente”, e ci impedisse di vedere quello che veramente c’è.
L’amicizia ha sempre “il dono del perdono”.
Forse sono fatta male io, forse do troppo peso al dolore e poco ai momenti eclatanti che compongono la vita. Forse sono “troppo piccola e ignorante” per comprendere alcuni destini, ma non riesco a vedere nulla di miracoloso e magico in quei bimbi massacrati dalla guerra. In quel bambino violentato e ucciso, colpa dell’uomo? Sicuramente. Ma perché quei “figli”? Perché non i nostri? Non è forse destino questo? Ci sono madri che continuano a chiamare, a gridare, a urlare a squarcia gola un nome che non c’è più, mentre altre abbracciano con un sorriso il proprio figlio. Davanti a questi eventi, mi riesce difficile “comprendere” il miracolo di un disegno”.
Il tempo è ciò che abbiamo di più prezioso, ma è ancor più prezioso il modo in cui lo utilizziamo.
Non si può chiedere a un “cuore vivo” di non battere amore.
Ogni gesto, ogni parola ha un suo effetto. Possiamo regalare un sorriso o uccidere una persona con una sola azione di lingua. Quasi sempre lo facciamo senza rendercene conto. Quando è troppo tardi vorremmo tornare indietro.