Giovanni Nebuloni – Filosofia
Osservò tanto a lungo che scomparve.
Osservò tanto a lungo che scomparve.
Temere la morte altro non è che credere di esser saggi senza esserlo, di sapere ciò che non si sa. Infatti, nessuno sa che cosa sia la morte, se per l’uomo il più grande dei beni; eppure tutti la temono come se fossero sicuri che essa è il più grande dei mali. E non è forse la più riprovevole ignoranza, questa, di credere di sapere ciò che non si sa?
Il Destino esiste solo per le menti che lo credono possibile.
Non è il pollice opponibile che distingue gli uomini dalle belve: in realtà il dito che ci rende umani è l’indice, quello con cui accusiamo i nostri simili.
Così come l’entropia dell’universo va ad aumentare per raggiungere un massimo di disordine con massima stabilità, così anche noi tendiamo ad un disordine materiale per raggiungere più stabilità spirituale.
Bisognerebbe ricordare l’umiltà e, nel tempo che resta, preoccuparsi della sostanza delle cose.
Per poter amare un cuore deve essere lasciato libero, cercare di trattenerlo trasforma l’amore in sacrificio.