Antonino Gatto – Filosofia
Ci sono mille modi per chiedere scusa,ma io ne conosco solo uno,e mentre provavo a dirtelo,mi hai lasciato senza parole.
Ci sono mille modi per chiedere scusa,ma io ne conosco solo uno,e mentre provavo a dirtelo,mi hai lasciato senza parole.
Se uno degli ascoltatori, non a scopo di contesa né per scherzare, ma seriamente dovesse rispondere, dopo aver riflettuto, a che cosa deve essere riferito questo nome, il “non essere”, in riferimento a che cosa e per quale oggetto noi crediamo che egli ne farebbe uso e che cosa indicherebbe a chi lo interroga? Ma questo almeno è chiaro, che il “non essere” non deve essere riferito a qualcuno degli enti. Ma noi diciamo che, se s’intende parlare correttamente, non bisogna definirlo né come unità né come molteplicità e neppure assolutamente chiamarlo con il “lo”, perché anche con questa espressione lo si designerebbe con una specie di unità.
Un amico si mette alla prova nella avversità, un subalterno dandogli un incarico superiore alle sue possibilità, un parente nella difficoltà, la moglie nella disgrazia.
Fino a quando il cielo toccherà il mare, noi sapremo di esistere al di là di quel muro fatto sempre di più maschere e meno volti, di sguardi rubati e sorrisi negati.
Resta al tuo posto e non farai da tiro a segno.
Pura follia, l’averti solo mia!
Bastano sette notte per comporre le melodie che fanno vibrare l’anima. Pensate cosa potrebbero fare le parole di un vocabolario.