Elisa Rosati – Filosofia
Il silenzio non significa sempre non aver nulla da dire, a volte è non sapere da dove cominciare.
Il silenzio non significa sempre non aver nulla da dire, a volte è non sapere da dove cominciare.
Si possono concepire i filosofi come persone che compiono sforzi estremi per sperimentare fino a che altezza l’uomo possa elevarsi.
Il tempo si è attorcigliato su sé stesso, il passato è cambiato, e gli eserciti della morte e dell’oppressione non hanno mai perso. Gli angeli svolazzanti nell’azzurro del cielo, e quelli sulla terra che tessono fili nella luce arancione, sono la stessa, medesima cosa, una mano che lava l’altra, il bianco e il nero, il rosso e il blu, il giallo e il verde, due realtà con lo stesso scopo: il dominio, la sopraffazione del cosmo per renderlo sgabello dei loro piedi, razza eletta forse, ma ostile e distruttiva. Far passare altri per quello che in realtà sono i suoi: l’inganno del cristo lo ha compiuto, Dio suo padre ha paraculato, e adesso è in effetti la vittoria, e i tuoni in lontananza sono forse la conseguenza di pasti troppo pesanti.
Un’idea è un seme: la si pianta in una campo, cresce, si ramifica, ed alla fine immancabilmente dà frutto…
Preferirei essere odiato per quello che sono che amato per quello che non sono.
La prudenza ci allontana dai pericoli, la saggezza ci accosta a Dio.
Il tempo mi scorre all’inverso, questo significa vedere il futuro.