Paul Mehis – Filosofia
I Valori non sono moralismo quando sei disposto a rimetterci anche il tuo culo per difenderli ma senza imporli.
I Valori non sono moralismo quando sei disposto a rimetterci anche il tuo culo per difenderli ma senza imporli.
Non per la tua filosofica intelligenza, non per la tua lucidità e razionale fluidità di pensiero, non per la tua sincerità, non per la bellezza dei tuoi capelli o la perfezione dei tuoi occhi, non per la tua ironica strafottenza, non per i tuoi unici ed assordanti urli, non per il suono delle tue risate o lo scintillio delle tue lacrime sotto la luce della notte…Ma per la tua purezza!Tutto passa dalla tua purezza… Quella purezza che ti fa percepire il profumo di un bimbo, quella purezza che ti fa pronunciare quel leggerissimo “buongiorno” entrando in un locale, quella purezza che ti ha reso fortissima e fragilissima, quella purezza che avvolge ogni tua dolce e violenta carezza, quella purezza nei tuoi: “dolce notte”, quella purezza tanto forte in te da farmi pensare che ti pesi possederla.Questo è il motivo!Quella tua purezza che ha liberato la mia purezza, quella purezza che mi ha fatto sentire completo di essere tutto ciò che sono, quella purezza che ho sempre cercato, quella purezza che sarà indispensabile per farmi riprovare amore.
Una persona la si riconosce dagli occhi, essi sono lo specchio dell’anima, racchiudono tutto noi stessi, sono un’immensità di emozioni focalizzati in un unico punto.
Impara vedere nelle parole ciò che gli altri non vedono.
Alfine, dunque andai dagli artefici, ché qui ero sicuro di non conoscere che poco o niente, e d’altra parte sapevo che avrei trovata gente fornita di molte belle cognizioni. E in questo non m’ingannai, ché in realtà essi sapevano cose ch’io non sapevo, e per questo riguardo eran più sapienti di me. Ma, o cittadini ateniesi, mi sembrò che il medesimo difetto dei poeti lo avessero anche i buoni artefici: pel fatto stesso che disimpegnava bene la propria arte, ciascuno presumeva d’esser sapientissimo anche nelle altre cose maggiori, e questo errore offuscava quella loro sapienza. Cosicché io, tenendo presente l’oracolo, domandavo a me stesso se preferissi rimanere così com’ero, non sapiente della loro sapienza, né ignorante della loro ignoranza, oppure aver, come han loro, tutt’e due insieme questi requisiti. Risposi allora, a me stesso e all’oracolo che mi giovava rimanere com’ero:.
Fin dai secoli più remoti l’uomo ha combattuto a testa alta sapendo che la dea della morte sarebbe passata, per quale motivo non dovresti rialzarti ora e ricominciare a combattere? Nessuno! Vai e vinci!
Giove un giorno ci mise addosso due bisacce quella davanti, più leggera e dove riusciamo a vedere dove ci sono i difetti delle altre persone, invece quella di dietro, più pesante, e che non riusciamo a vedere dove ci sono i nostri.