Nikos Kazantzakis – Frasi sulla Natura
La quercia chiese al mandorlo: parlami di Dio. E il mandorlo fiorì.
La quercia chiese al mandorlo: parlami di Dio. E il mandorlo fiorì.
EtnaOggi ho accarezzatocol mio sguardoil profilo stagliato nel cielo,col sole dietro al tramonto,della mia amata Etna.Accarezzavo le formesinuose e selvaggedi una femmina misteriosa e capricciosa.So che nella sua valleè il mio regno di uomoche cerca continuamenteil mistero nelle viscere di un vulcano.
C’è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura… sì, è proprio questo: l’evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell’amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall’altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.
Il gatto più brutto che io abbia mai visto era semplicemente meraviglioso.
L’Uomo, sembrerà strano, ha da imparare dalla lumaca, che è sempiternamente paziente. Neanche il rischio di essere calpestata smorza la sua radicale calma e la sua invidiabile pazienza.Ma l’Uomo, essere razionale e frenetico, è ignorante e non sa comprendere ciò che la natura gli comunica con tanto affetto.Perché la natura, a volte, può essere più ricca ed esaustiva di un trattato di filosofia.
L’uomo deve mostrare bontà di cuore verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini.
I luoghi più sacri per gli occhi umani sono quelli in cui non v’è umana presenza.