Amedeo Serino – Frasi sulla Natura
Vorrei nascere la notte del venti marzo per avvicinarmi alla morte ogni anno di più insieme all’inverno mentre rinasco ogni anno di nuovo insieme alla primavera.
Vorrei nascere la notte del venti marzo per avvicinarmi alla morte ogni anno di più insieme all’inverno mentre rinasco ogni anno di nuovo insieme alla primavera.
Il buio della notte, quando si spengono anche le stelle, imprime ad ognuno di noi una miriade di emozioni diverse: paura, gioia, stupore, tranquillità… Forse è questo uno dei doni più preziosi che la natura ci offre: a distanza di milioni di anni, nel lento fluire delle varie epoche, ancora ci affascina… ma solo chi sa cogliere anche le impercettibili sfumature della vita, saprà apprezzare la divina generosità della natura che lo circonda!
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Ciò che amo dei fiori è la loro imprevedibilità, la forza di compensazione all’incuria umana, l’audacia dello schiudersi nel disincanto.
Tutto quello che scopri nel cielo, tutto ciò che guardi e ascolti dal mare è già dentro di te. E ti emoziona, ti fa vibrare come ogni cosa che rispecchia la tua anima.
Il tramonto è un dispetto che il cielo fa a sé stesso.
Il tramonto, un monologo d’incanto dal finale noto, che si rinnova nello sguardo di chi gli è devoto.