Angela Cicolari – Frasi sulla Natura
Le leggi che vuoi far rispettare sono le stesse che dovresti seguire.
Le leggi che vuoi far rispettare sono le stesse che dovresti seguire.
La rassegnazione è una forma di vigliaccheria. Anche un minuscolo sasso può provocare seccature, in un immane ingranaggio.
Una riflessione riguardo gli eroi: quello che di più triste e insopportabile possa capitare non è il loro tramonto, ma la loro corruzione per evitare il tramonto. Non si rendono conto, forse, che la perfidia, le bassezze e i desideri di possesso, di accumulare potere, giustizia e conoscenza di altri come fossero bottino, rappresentano il loro ultimo crepuscolo.
Immettere lo spirito di un colpevole nel flusso del Cosmo, segue una natura preordinata perché la struttura si sostenga in un equilibrio. Ma immettere uno spirito perché si vuole raddoppiare l’energia che fa ruotare i pianeti, crescere le piante, fa girare gli atomi nel loro ciclo, per rendere illimitata e generosa la luce, l’energia nucleare dei soli e delle galassie, raggiungere la bellezza eterna estirpata ed estratta dall’essere, nel tempo, non prende in esame i veri effetti e la loro portata. Salvare i suoi figli e servi e l’angelo sua moglie, lo sta portando in qualcosa di peggiore di qualsiasi incubo, che può rimandare ma non evitare. Cercare di vivere presuppone saggezza, cercare l’immortalità ne presuppone molta di più, l’astuzia non basta. Chi si sente superiore alle forze che sostengono l’universo condanna chi lo segue e anche chi capisce dove sta per condurre la vita. Quella di questa realtà, ma anche delle altre, chi la vive, e anche chi la crea, che nella luce raddoppiata crolleranno rovinosamente come una costruzione di carte impilate generate ognuna con un pezzo di Mondo violentato e consumato, struttura in rovina, di cui non resterà niente, nemmeno il suo creatore. Io potrò magari godermi lo spettacolo, senza partecipare, perché come ben sa, ne sono fuori. Il destino ha un senso dell’umorismo fantastico. Si può scegliere di lamentarsi e guerreggiarlo, perché “il destino non sa chi sono io!” O vedere che porta soltanto nel luogo per cui si ha combattuto, mentito, abusato dell’autorità, ucciso e vinto per poter ottenere quello che si voleva.
Il sentore della propria morte sospinge l’elefante nella boscaglia. Silenzio e dignità, poi un grande corpo e un cuore sensibile che finiscono il loro corso. Alcuni suoi simili verranno a trovare le sue ossa, toccandole con una zampa resasi delicata nella circostanza. Una catena di ricordi senza fine.
Il mondo è eterno, ma le sue singole parti non sono sempre uguali.
L’Onnipotente vuole avanzarmi pretese e sporgenze, ma sta dalla parte sbagliata della canna.