Ciro Del Sorbo – Frasi sulla Natura
E mi incanto ad osservare la tua splendida luce, sul freddo marmo della mia stanza, o stupenda luna.
E mi incanto ad osservare la tua splendida luce, sul freddo marmo della mia stanza, o stupenda luna.
Scavare la fossa lentamente, sognare addirittura la fattura della tomba, significa illudersi di fronte a quello che fa parte della vita, della Natura. Principalmente perché la vita e la natura non si possono comandare, né sottometterli ai propri desideri. E poi, c’è il fatto di cosa si diventa, in cosa trasforma questo avere dalla vita di chi è di più. Ma la morale appartiene solo a se stessi, e non si discute. Esiste però il problema matematico di queste azioni, che è oggettivo. La matematica non è desiderio, né si trasforma. L’equazione del raddoppio, e in questo caso non si guadagna, si perde. La questione di un Universo replicato all’interno. Lo spirito che da me Dio toglie per aggiungerlo ai suoi e al suo Cosmo, farà coincidere il momento dell’estinzione di ogni vita che si trova qui e ad li fuori, e la mia, senza più materia né spirito utilizzabile per crearne un altro o vivere da altre parti. I nuovi nati avranno una speranza di vita di migliaia, forse di milioni di anni, nella vita consumata e bruciata ai due estremi nella luce e nella tenebra da uno spirito in conflitto. Quindi, sognare tombe è uno spreco di tempo. Se si toglie per aggiungere, le due parti e l’altra perdono qualcosa, si consumano per motivi diversi. Proprio per questo, le due Morti coincideranno nel tempo.
Ogni giorno che mi sveglio ringrazio il Signore… la natura esplode intorno a me… con colori e profumi di rose e io mi faccio abbracciare da lei teneramente perdendomi nell’immenso.
In questo fottuto mondo, siamo tutti assassini della natura!
Lontane nuvole che cambiano direzione, che sembrano prendere forma di qualunque immaginazione.
Non serve scegliere: tutto quello che ci circonda è il Serpente e la Maschera allo stesso tempo. Dio e Cristo. Altre realtà non ci sono più, né ci saranno.
Essere “mortale”, non hai la forza di violentare la natura, perché di essa puoi limitarti a farne uso; in un modo o in un altro.