Gaia Ghidelli – Guerra & Pace
Distruggi ciò che ti distrugge.
Distruggi ciò che ti distrugge.
Inizia un nuovo giorno. Lucidiamo l’armatura perché possa splendere sotto il sole ed abbagliare chi ci odia.
Le rivoluzioni non si fanno con l’acqua di rose.
Amo il futuro, perché è limpido, un foglio bianco su cui planare. Lo amo in anticipo, come una promessa, come un neonato che attende di fare la sua comparsa nel mondo. E lo sento questo futuro, e non mi spaventa, anche se ogni passo ci conduce sempre più paradossalmente verso la morte. Ma ci chiede sommesso di liberarlo di tutto il peso che si porterà addosso, asportare l’enorme neo fiorito nel concepimento, ingrossato da retaggi e cammini distorti del passato, gonfio di anni e di sbagli dell’uomo. Lasciamolo in pace questo futuro, lasciamolo respirare, libero, magari inconcludente, ma offriamogli il sacrosanto diritto di essere staccato dalle corde, quelle logore, insensate corde, intrecciate dall’umana stupidità, pronte a legarlo, a strozzarlo ancor prima del suo tempo.
Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco.
Se le voci del sopruso potessero unirsi, chissà quale grido sentiremmo la notte.
Da un lato la grande forza della guerra ci spinge a sopravvivere, dall’altra la grande pace che ci spinge ad odiare la guerra.