George Orwell – Guerra & Pace
La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza.
La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza.
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
La violenza non è forza ma debolezza.
Toccato da un’altra, sfiorato da un’altra, pensato da un’altra. È follia la mia. Scoppierò. Darò fuoco e sentirò il sapore amaro della quiete della pace a cui io non porrò confini. Solo dopo. Amare è combattere.
I Persiani hanno un esercito tanto grande che le loro frecce oscureranno il sole? Tanto meglio così combatteremo all’ombra!
L’uguaglianza per molte persone è un sassolino nella scarpa.
Un bel giorno il partito avrebbe proclamato che due più due fa cinque, e voi avreste dovuto crederci. Era inevitabile che prima o poi succedesse, era nella logica stessa delle premesse su cui si basava il Partito. La visione del mondo che lo informava negava, tacitamente, non solo la validità dell’esperienza, ma l’esistenza stessa della realtà esterna. Il senso comune costituiva l’eresia delle eresie. Ma la cosa terribile non era tanto il fatto che vi avrebbero uccisi che l’aveste pensata diversamente, ma che potevano aver ragione loro. In fin dei conti come facciamo a sapere che due più due fa quattro? O che la forza di gravità esiste davvero? O che il passato è immutabile? Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?