Georges Clemenceau – Guerra & Pace
La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari.
La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai militari.
Dalle ignobili radici dell’infamia, che infestano il giardino della pace, possa crescere alta la pianta della vergogna!
In battaglia tutto ciò che è necessario per farti combattere è un po’ di sangue caldo e il sapere che perdere è più pericoloso che vincere.
E c’è chi dice di far la guerra per la pace, gli odori che non sentiamo mai, il silenzio che non ascoltiamo mai. E poi le marce sopra i fiori e le nostre prigioni che sono dentro di noi. E poi gli sguardi negati che ti fanno naufragare, chi si accorge di chi non c’è più e chi si accorge, di chi non c’è ancora. E poi la verità che gira lontano, chi viene stretto e, chi si stringe da solo. E poi c’è chi piange alla vita che sta per arrivare e, chi sorride alla vita, che se ne va.
Il dono della vita è il più grande che possiamo ricevere, il dramma della morte, è il più doloroso. Chi fra gli uomini può sentirsi così giusto da condannare alla morte un altro essere vivente? Chi crede di poter emettere sentenza, pecca d’ignoranza. L’unica legge suprema è quella che riconduce ogni cosa al suo baricentro, che genera un mutamento, che produce una reazione con lo scopo di trasformare il caos in ordine. Tutto ciò che apparentemente è immobile, ruota in quest’unica direzione. L’amore!
In ogni conflitto le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria.
È tutta la vita che combatto con i maschi, adesso vorrei la pace con un uomo.