Anna De Santis – Ipse dixit
Mi piace pensare che io sia un’aliena, non mi ci ritrovo in questa terra incasinata, voglio la mia navicella… telefono casaaa.
Mi piace pensare che io sia un’aliena, non mi ci ritrovo in questa terra incasinata, voglio la mia navicella… telefono casaaa.
L’amore vero non vuole in cambio niente, non ha occhi, ma cuore, quello che sente non vede, bisogno primario di darsi e concedersi senza pensare.
Nonostante tutto sarebbe da rifare…
Che cosa non sonnecchia sotto la scorza di noialtri. Bisognerebbe avere il coraggio di svegliarsi e trovare se stessi. O almeno parlarne. Si parla troppo poco a questo mondo.
Per carità: io a Emilio Fede gli voglio bene come se fosse normale.
Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni!
Mi perdo nel mare dei tuoi occhi…un po’ banale ma sai non sò nuotare.Il tempo lenisce le ferite…si ma m’hai lasciato un sacco de cicatrici.Come potrò dimenticarti…se incontro un George con un martini!L’amore è un sogno…perfetto!E quanno te svej ai da vedè che roba,ciò no sgorbio a letto.