Mariastella Gelmini – Ipse dixit
Il mio modello è Obama.
Il mio modello è Obama.
Non amo la gente che giudica, ma ancor di più detesto quelli che in cinque minuti costruiscono di me un quadro che non mi appartiene. Non sono una scatola a cui basta togliere il coperchio per guardarci dentro, sono come uno di quei libri voluminosi dalla brutta copertina che nessuno legge mai, troppo lunghi, e che si svela solo a chi ha la pazienza di arrivare all’ultima pagina.
Sarei felice di darti metà dell’intelligenza che mi si attribuisce per metà della tua bellezza.
Prosperini si vergogni e si dimetta. Di dirigenti come lui la destra italiana non sa che farsene.
Ecco qui un buono a nulla che mi deve dieci miserabili cent… fin dal 1950! È scandaloso! Chiunque mi deve meno di due milioni di dollari è un morto di fame!
Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.
Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un “vendicatore” capace di riparare torti e ingiustizie ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo.