Platone – Lavoro
Sono tre le arti connesse a tutte le cose: una che usa, un’altra che fa, e una terza che imita le prime due.
Sono tre le arti connesse a tutte le cose: una che usa, un’altra che fa, e una terza che imita le prime due.
Mi hanno detto:- Caro amico, se vuoi fare i soldi, ti devi alzare presto la mattina, lo conosci il detto “Il mattino, ha l’oro in bocca”?Io tutte le mattine mi sveglio all’alba, ma credo che da qualche parte, qualcuno, si alzi prima di me!
il più grande dei mali è commettere ingiustizia.
Quando lavoro su un problema, non penso mai all’estetica… ma quando ho finito, se la soluzione non è bella, so che è sbagliata.
L’abachista al calcolo. L’ebanista alla pialla.
Ahimè il mio lavoro nessuno me lo invidia.Anzi spesso vengo compatito! E non posso certo biasimare chi mi compatisce.Che vita grama la mia, tutti mi passano sopra, nessuno si preoccupa e quando non servo più vengo buttato via, chi che vorrebbe una vita del genere? Nessuno!Eppure non mi posso lamentare ognuno nasce per fare quello che fa.Posso sembrare fatalista, però non la pensereste così se guardaste le cose dal mio punto di vista!E poi non mi annoio ogni giorno conosco gente nuova anche se non mi danno attenzione, ma che ci posso fare sono uno zerbino e non in senso metaforico!
La conoscenza è virtù e la virtù è soprattutto un vantaggio per l’individuo che la esercita.