Pietro Taccogna – Lavoro
Il marinaio incapace sbaglia un nodo, il comandante incapace affonda la nave.
Il marinaio incapace sbaglia un nodo, il comandante incapace affonda la nave.
Non c’è vera ricchezza all’infuori dell’umano lavoro.
Noi facciamo quello che dobbiamo, ma gli diamo dei nomi altisonanti.
Non avete bisogno di essere idioti per lavorare qui, ma esserlo facilita enormemente le cose.
Penso che se passassi due o tre giorni tranquilli a pensare e basta, manderei tutto in malora[…]. Probabilmente un giorno andrei in ufficio e farei saltare le cervella al mio capo. Questo per prima cosa.
Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono.
Lavorare sé stessi è il lavoro più faticoso e gratificante che esista.