Edvania Paes – Libri
Da sempre ho il vizio di usare foglie e fiori come segnalibro. Mi da la sensazione di fare in modo che i libri che leggo tornino un po’ alla loro origine. Che si sentano a casa loro.
Da sempre ho il vizio di usare foglie e fiori come segnalibro. Mi da la sensazione di fare in modo che i libri che leggo tornino un po’ alla loro origine. Che si sentano a casa loro.
Ci si sente soli anche in mezzo alla folla se ti manca una sola persona.
I libri ti aprono un mondo nuovo in cui viaggiare senza muoverti, illustrarlo con le tue immagini e sfiorarlo senza mai toccarlo.
Scrivo ad occhi chiusi perché sia la mente a vedere e dettare ciò che devo raccontare.
Sarà pure vero che il cuore è l’organo più intelligente che abbiamo. Però non si può negare che trucca. Ci brucia il cervello per eliminare la concorrenza.
Nei canili e nelle librerie ho la certezza di trovare degli ottimi compagni di viaggio.
Il padiglione cancro era il numero tredici. Pàvel Nikolàeviĉ Rusànov non era mai stato superstizioso, né avrebbe potuto esserlo, ma ebbe un tuffo al cuore quando vide scritto “padiglione N. 13” sul suo foglio di ricovero. Possibile non avessero avuto abbastanza buon senso da dare quel numero al padiglione delle protesi o a quello di patologia intestinale?Ma era quella clinica, ormai, l’unico posto in tutta la repubblica, in cui si poteva fare qualcosa per lui.