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  • Pat Conroy – Libri

    Savannah riprese a leggere. Recitò poesie per oltre un’ora, e ognuna era legata a una vicenda personale. Una ragazza, nata da genitori poveri nel South Carolina, era cresciuta scalza e abbronzata fra le paludi presso Colleton, aveva imparato a calcolare le stagioni in base alle migrazioni dei gamberi e degli uccelli selvatici e alla raccolta dei pomodori, aveva visto sorgere in sé la fiamma di una singolare personalità, aveva alimentato quella fiamma, aveva giurato a sé stessa di essere diversa, aveva sentito il linguaggio agitarsi in lei così come udiva le civette stridere in cima al granaio e i campanacci delle boe rintoccare nei canali. Poi il mondo era passato al contrattacco, come sempre, e la bambina, inerme e triste, aveva cominciato a battersi contro la ferocia e la crudeltà di quel mondo. Nelle ultime poesie, Savannah parlava dei suoi crolli, dei suoi demoni, della sua insania. Ne parlava con stupore e rispetto e accorante tristezza.

  • Stephenie Meyer – Libri

    Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità…Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c’era luce, c’era bellezza. Quando sei sparita la meteora è scomparsa dietro l’orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso.