Carlos Ruiz Zafón – Libri
Esistiamo fintanto che siamo ricordati.
Esistiamo fintanto che siamo ricordati.
Appoggiai il telefonino sulla scrivania e mi guardai intorno. Avevo voglia di gridare a squarciagola.
L’inchiostro fluiva sul foglio, come il sangue le scorreva nelle vene.
Ma scegliere di prolungare lo scandalo perpetuando la protesta? Dappertutto la mia stupidità e la mia follia.
Un foglio biancoè un posto sul qualeadagiare i pensieriE una pennalo strumentoper delinearnegli evanescenti contorni.
Distesa sul divano, con le mani tra le ginocchia, Mariam fissava i mulinelli di neve che turbinavano fuori dalla finestra.Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente.”A ricordo di come soffrono le donne come noi” aveva detto. “Di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”.
“Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci”.”Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l’ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo”.