Marcel Proust – Libri
La fissai con la faccia di chi ha appena perso un treno.Per due giorni avevo nutrito un’illusione e adesso il mondo mi crollava addosso.
La fissai con la faccia di chi ha appena perso un treno.Per due giorni avevo nutrito un’illusione e adesso il mondo mi crollava addosso.
Lo so, avresti voluto vedere la luce, ma sei condannato al buio.Lo so, avresti voluto parlare, ma nessuno sentirà mai i tuoi gorgheggi felici.Non imparerai mai a dire “mamma” perché nessuno te lo insegnerà.Non vivrai mai, perché ancora non eri nato che eri già morto.
Non era molto tagliato per i discorsi seri. E un addio è un discorso serio.
Scrivo quel genere di cose che una persona inconscia definirebbe strane.
Sapevo solo una cosa, ossia che ogni secondo trascorso con lei non faceva altro che accrescere il dolore che avrei provato dopo. Come un tossico che dispone di una scorta limitata, vedevo approssimarsi il momento della resa dei conti, quello dell’astinenza. Più mi facevo piu sarebbe stata dura quando la roba avesse cominciato a scarseggiare.
Chi non ha niente da pensare va a cercarlo nel dizionario.
Ecco il legame di cui avevo bisogno. La prova, per quanto remota, che nello stesso mondo in cui vivevo, lui esisteva.