Marzia Paciantoni – Libri
Mentre urliamo al mondo la nostra speranza e ridiamo per a crepapelle per un nonnulla, dichiariamo i nostri sogni alla madre terra, o forse sarebbe meglio dire alla madre sabbia.
Mentre urliamo al mondo la nostra speranza e ridiamo per a crepapelle per un nonnulla, dichiariamo i nostri sogni alla madre terra, o forse sarebbe meglio dire alla madre sabbia.
Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
È giunta l’ora del popolo della Contea, ed esso si leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri e i consigli dei grandi.
“A tutti capita qualcosa”, risponde T.J. “Solo che a me è capitato presto”.”Ti auguro che le cose possano andare meglio”.”L’hanno già fatto”.”A proposito, se vieni di nuovo a cercare April, mio fratello e io ti spezziamo le gambe”.Tj studia Al poi lancia a Oliver un’occhiata frettolosa.”Credo che sia abbastanza grande per decidere da sola”.”E se lei si rimette con te, spezziamo anche le sue”.
Incertezza: come spalancare gli occhi al buio e poi chiuderli forte forte e poi aprirli e restare accecati dai puntini d’argento creati dalla pressione sulle cornee, strizzarli, farli roteare, mettere a fuoco e accecarsi di nuovo, ma almeno in qualche modo hai visto la luce.
Parte della letteratura umoristica tenta di essere rivoluzionaria, tenta di uccidere l’assurdità e di creare il buon senso. Può anche essere che il risultato pratico sia opposto.
La bellezza è un mondo tradito. La possiamo incontrare solo quando i persecutori l’hanno dimenticata per errore da qualche parte.