Nicholas Sparks – Libri
Se sei nella disposizione giusta d’animo, non importa dove finisci e quanti soldi ti porti dietro. Ti capiterà qualcosa che ricorderai per sempre.
Se sei nella disposizione giusta d’animo, non importa dove finisci e quanti soldi ti porti dietro. Ti capiterà qualcosa che ricorderai per sempre.
[…] non fa che tenere il muso e parlare di arte moderna e di esprimersi artisticamente. Un sacco di cose senza senso: come può un ragazzo della sua età sperare di esprimersi? E se lo facesse, a chi importerebbe qualcosa? Devi sperimentare la vita prima di avere qualcosa da dire su te stesso. Devi aver vissuto, amato, sofferto. Devi aver visto cose che ti hanno sorpreso e cose che ti hanno spaventato.
Ginsberg dice che non comprendo la “società”, solo la “solitudine dove tutto è duro, triste e senza speranza”.
Perché essere onesto, in un mondo come quello in cui viviamo, significa esser qualcuno scelto in mezzo a diecimila.
Non c’è da meravigliarsi se l’ironia presenta alcuni pericoli, sia per l’ironista che per le sue vittime. La manovra è arrischiata, e come ogni gioco dialettico, riesce solo di stretta misura: un millimetro in meno, – e l’ironista diventa lo zimbello degli ipocriti; un millimetro in più, – e persino lui si inganna insieme alle proprie vittime; far causa comune con i lupi è pura acrobazia e può costar caro a chi è maldestro. L’ironia, pena il naufragio, deve così bordeggiare pericolosamente tra la Cariddi del gioco e la Scilla della serietà: la prima di queste trappole è lo slittamento dell’ironico nel ludico, la seconda la ricaduta dell’allegoria in tautegoria ingenua; talvolta l’ironia cede alla vertigine dell’ambiguità, e l’andirivieni fra gramma e pneuma finisce col farla impazzire del tutto; talaltra aderisce alla lettera della grammatica rinunciando all’equivoco con una scelta univoca.D’altronde a che ci serve una simile prova di abilità?A liberarci, dicono, dalle illusioni…Ma le illusioni sono così funeste che, per distruggerle, dobbiamo arrampicarci su questo trapezio volante? (da “L’ironia”)
Il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo.
Col tempo si dimentica perfino la paura di calpestare le righe tra le piastrelle.