Roberto Gervaso – Libri
Una città rigida e codina che amava le parate militari e le processioni, brulicante di divise e di tonache; una città dove, tra una guerra e un giubileo, si affilavano le armi, si accendevano ceri, e ci si annoiava a morte.
Una città rigida e codina che amava le parate militari e le processioni, brulicante di divise e di tonache; una città dove, tra una guerra e un giubileo, si affilavano le armi, si accendevano ceri, e ci si annoiava a morte.
È anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. È una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.
Pareva non esserci più niente sul volto di Hester per attrarre Amore; niente nelle forme di Hester, pur maestose e scultoree, che potesse indurre Passione a sognarne gli abbracci; niente sul petto di Hester che potesse farne il cuscino mai più il cuscino dell’Affetto. L’avevano abbandonata gli attributi essenziali a farla restare donna. È spesso questo il fato e tale l’austera evoluzione del carattere e della persona femminile quando essa ha incontrato e vissuto un’esperienza particolarmente dura. Se è tutta tenerezza, muore. Se sopravvive, la tenerezza le sarà strappata, oppure – e il risultato non cambia – resterà sepolta così profondamente nel suo cuore, che mai più apparirà.
Tutti abbiamo una carica d’amore. Alcuni la dividono col prossimo, altri la tengono per sè. Quelli amano, questi si amano.
Lui era come lei, era come il suo angelo custode, sai… era venuto apposta da un luogo pieno di cattiveria e di dolore… era venuto ad avvertirla… per salvarla.
Gli oggetti son cose che non dovrebbero commuovere, perché non sono vive. Ci se ne serve, li si rimette a posto, si vive in mezzo ad essi: sono utili, niente di più. E a me, mi commuovono, è insopportabile. Ho paura di venire in contatto con essi proprio come se fossero bestie vive.Ora me ne accorgo, mi ricordo meglio ciò che ho provato l’altro giorno, quando tenevo in mano quel ciottolo. Era una specie di nausea dolciastra. Com’era spiacevole! E proveniva dal ciottolo, ne son sicuro, passava dal ciottolo nelle mie mani. Sì, è proprio così, una specie di nausea nelle mie mani.
A volte il modo per capire la mente è interpretare i segni del corpo.