Antonio Tabucchi – Libri
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Ma questo c’entra come i cavoli a merenda – perché ne parlo? Chiedetelo alla mia penna è lei a dominarmi, io non la domino.
Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice “Vado a farmi il mondo”. Poi magari il giorno dopo sono l’uomo più insicuro dell’universo, mi faccio mille domande e tutto diventa come un’enorme cartina geografica da ripiegare – una cosa che non sono mai stato capace di fare. Quando ne apro una rimane aperta sul sedile dietro della macchina per mesi. Tiene compagnia alle bottigliette d’acqua vuote che rotolandoci sopra mentre viaggio diventano passeggeri metaforici della mia vita e del mondo.
Spesso anche se e crediamo di essere noi a leggere un libro, è il libro che sta leggendo noi.
Quanto più capirai te stessa tanto più comprenderai il mondo.
Quello non era un arrivederci, ma un addio. Era come se una parte di lei stesse per partire con lui. Non diceva addio solo a lui, ma anche a quella parte di sé. Ecco, sembravano dirsi l’un l’altro, prendi una parte di me e vattene. Ne avrai bisogno quando non sarà rimasto nient’altro e io ne farò crescere una parte nuova. La Tania che ami sarà sempre con te. Prendila. E lui lo fece, finché non rimase più nulla né di lei né di lui. Si lasciò inghiottire in quello spazio tiepido restituendosi all’eternità.
Mentre ti osservo in questi giorni ti muovi lentamente con una vita che cresce dentro di te spero tu sappia quanta importanza tu abbia per me, e come è stato speciale questo anno. Mi sento il più fortunato degli uomini e ti amo con tutto il cuore.