Federico Moccia – Libri
L’uomo si adatta a tutto. Supera dolori, chiude storie, ricomincia, dimentica, finisce persino per annacquare grandi passioni. Ma a volte basta un niente per capire che quella porta non è mai stata chiusa a chiave.
L’uomo si adatta a tutto. Supera dolori, chiude storie, ricomincia, dimentica, finisce persino per annacquare grandi passioni. Ma a volte basta un niente per capire che quella porta non è mai stata chiusa a chiave.
La scrittura accurata è una scrittura mortale.
Incastrare la complessità di un concetto nella semplicità delle parole? Non è forse questo il vero prodigio dello scrittore?
Scrivere un racconto è come andare in bicicletta. All’inizio ci sembra impossibile stare in equilibrio, ma dopo le prime pedalate ci sentiamo sicuri di noi stessi!
Imparate a essere padroni della vostra mente, piuttosto che esserne padroneggiati.
Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”, il verbo “sognare”. Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!” “Sali in camera tua e leggi!” Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.
La mattina il mio primo pensiero al risveglio sei tu, come sempre. Spesso mi giro verso di te e ti guardo, vedo i tuoi capelli sparsi sul cuscino, il tuo braccio gettato sopra la testa, il lieve movimento del tuo petto. A volte, mentre dormi, mi avvicino nella speranza che tu mi faccia entrare nei tuoi sogni, perché per tutto il tempo del nostro matrimonio, tu sei stata il mio sogno.