Dan Brown – Libri
Non c’è nemico più temibile di quello di cui nessuno ha più paura.
Non c’è nemico più temibile di quello di cui nessuno ha più paura.
Dune è un film indirizzato come nessun altro ai sensi dell’udito e della vista: vi costringe a partecipare, e non vi permette di rimanere seduti là mentre si svolge per voi. Una miniserie che reintegrasse le parti mancanti lo renderebbe ancora più evidente.Anche scrivendo il romanzo ho chiesto al lettore di partecipare con tutta la sua immaginazione. Non mi sono diretto al minimo comune denominatore, riducendo il romanzo a qualcosa che potesse andare bene per tutti. Voi e io abbiamo un accordo, e la mia parte è intrattenervi nel modo più ricco, dandovi sempre tutto il “di più” che mi è possibile. Da parte mia, dò per scontato che siate intelligenti e che mettiate in campo tutta la vostra immaginazione. Ve ne renderete conto quando leggerete la citazioni di Dune e le altre storie di questa raccolta.Non domandatevi se io ho avuto successo, o se il film ha avuto successo.Il solo critico dei conti è il tempo. Durerà? Possiamo soltanto fare ipotesi ed esprimere la nostra opinione. Nessuno che vive oggi può dire davvero di saperlo, ma chi vivrà nel prossimo secolo certamente lo saprà.
Mentre si muoveva appena dentro il suo bel cappotto nero, pensava che dopotutto la vita fosse un dono, che uno dei pregi dell’invecchiare fosse la consapevolezza che molti momenti non erano soltanto momenti, ma doni. E come era bello, davvero, che la gente facesse festa con tanto ardore in quel periodo dell’anno. Non importava che cosa la vita riservasse loro, […] nonostante tutto si sentivano spinti a fare festa perché in qualche modo sapevano, ciascuno alla sua maniera, che la vita era un dono da festeggiare.
Nel momento in cui la scena si era fatta più raccapricciante, una risata demoniaca, una risata che si può avere solo quando non si è più uomini, scoppiò sul volto livido del prete. Quasimodo non udì quella risata, ma la vide. Il campanaro indietreggiò di qualche passo alle spalle dell’arcidiacono, e all’improvviso, scagliandosi su di lui con furore, con le sue grosse mani lo spinse per la schiena nell’abisso su cui don Claude si sporgeva.Il prete gridò:”Dannazione!”. E cadde.(da “Notre Dame de Paris”)
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c’era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare.
Ci vuole davvero una gran fede per nascondersi grossi dubbi.
– Perché non ti piace essere toccato?- Perché dentro ho cinquanta sfumature di tenebra Anastasia.
Dune è un film indirizzato come nessun altro ai sensi dell’udito e della vista: vi costringe a partecipare, e non vi permette di rimanere seduti là mentre si svolge per voi. Una miniserie che reintegrasse le parti mancanti lo renderebbe ancora più evidente.Anche scrivendo il romanzo ho chiesto al lettore di partecipare con tutta la sua immaginazione. Non mi sono diretto al minimo comune denominatore, riducendo il romanzo a qualcosa che potesse andare bene per tutti. Voi e io abbiamo un accordo, e la mia parte è intrattenervi nel modo più ricco, dandovi sempre tutto il “di più” che mi è possibile. Da parte mia, dò per scontato che siate intelligenti e che mettiate in campo tutta la vostra immaginazione. Ve ne renderete conto quando leggerete la citazioni di Dune e le altre storie di questa raccolta.Non domandatevi se io ho avuto successo, o se il film ha avuto successo.Il solo critico dei conti è il tempo. Durerà? Possiamo soltanto fare ipotesi ed esprimere la nostra opinione. Nessuno che vive oggi può dire davvero di saperlo, ma chi vivrà nel prossimo secolo certamente lo saprà.
Mentre si muoveva appena dentro il suo bel cappotto nero, pensava che dopotutto la vita fosse un dono, che uno dei pregi dell’invecchiare fosse la consapevolezza che molti momenti non erano soltanto momenti, ma doni. E come era bello, davvero, che la gente facesse festa con tanto ardore in quel periodo dell’anno. Non importava che cosa la vita riservasse loro, […] nonostante tutto si sentivano spinti a fare festa perché in qualche modo sapevano, ciascuno alla sua maniera, che la vita era un dono da festeggiare.
Nel momento in cui la scena si era fatta più raccapricciante, una risata demoniaca, una risata che si può avere solo quando non si è più uomini, scoppiò sul volto livido del prete. Quasimodo non udì quella risata, ma la vide. Il campanaro indietreggiò di qualche passo alle spalle dell’arcidiacono, e all’improvviso, scagliandosi su di lui con furore, con le sue grosse mani lo spinse per la schiena nell’abisso su cui don Claude si sporgeva.Il prete gridò:”Dannazione!”. E cadde.(da “Notre Dame de Paris”)
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c’era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare.
Ci vuole davvero una gran fede per nascondersi grossi dubbi.
– Perché non ti piace essere toccato?- Perché dentro ho cinquanta sfumature di tenebra Anastasia.
Dune è un film indirizzato come nessun altro ai sensi dell’udito e della vista: vi costringe a partecipare, e non vi permette di rimanere seduti là mentre si svolge per voi. Una miniserie che reintegrasse le parti mancanti lo renderebbe ancora più evidente.Anche scrivendo il romanzo ho chiesto al lettore di partecipare con tutta la sua immaginazione. Non mi sono diretto al minimo comune denominatore, riducendo il romanzo a qualcosa che potesse andare bene per tutti. Voi e io abbiamo un accordo, e la mia parte è intrattenervi nel modo più ricco, dandovi sempre tutto il “di più” che mi è possibile. Da parte mia, dò per scontato che siate intelligenti e che mettiate in campo tutta la vostra immaginazione. Ve ne renderete conto quando leggerete la citazioni di Dune e le altre storie di questa raccolta.Non domandatevi se io ho avuto successo, o se il film ha avuto successo.Il solo critico dei conti è il tempo. Durerà? Possiamo soltanto fare ipotesi ed esprimere la nostra opinione. Nessuno che vive oggi può dire davvero di saperlo, ma chi vivrà nel prossimo secolo certamente lo saprà.
Mentre si muoveva appena dentro il suo bel cappotto nero, pensava che dopotutto la vita fosse un dono, che uno dei pregi dell’invecchiare fosse la consapevolezza che molti momenti non erano soltanto momenti, ma doni. E come era bello, davvero, che la gente facesse festa con tanto ardore in quel periodo dell’anno. Non importava che cosa la vita riservasse loro, […] nonostante tutto si sentivano spinti a fare festa perché in qualche modo sapevano, ciascuno alla sua maniera, che la vita era un dono da festeggiare.
Nel momento in cui la scena si era fatta più raccapricciante, una risata demoniaca, una risata che si può avere solo quando non si è più uomini, scoppiò sul volto livido del prete. Quasimodo non udì quella risata, ma la vide. Il campanaro indietreggiò di qualche passo alle spalle dell’arcidiacono, e all’improvviso, scagliandosi su di lui con furore, con le sue grosse mani lo spinse per la schiena nell’abisso su cui don Claude si sporgeva.Il prete gridò:”Dannazione!”. E cadde.(da “Notre Dame de Paris”)
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c’era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare.
Ci vuole davvero una gran fede per nascondersi grossi dubbi.
– Perché non ti piace essere toccato?- Perché dentro ho cinquanta sfumature di tenebra Anastasia.