Gustave Flaubert – Libri
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.
Solo alla fine di un buon libro puoi arrivare a capire il vero significato, l’enigma dell’autore. Ogni goccia dei loro messaggio scorre pian piano formando un torrente, per poi diventare un fiume con lo scorrere delle pagine, ma solo arrivando all’ultima pagina si possono udire le onde del mare infrangersi sugli scogli.
Mi definisco scrittrice perché le parole scritte per me sono un’àncora. Un pianto. Uno sfogo. Una richiesta di aiuto. L’espressione della gioia più grande. Un modo affinché le parole, nero su bianco, risaltino ai tuoi occhi, più di quanto un urlo possa ferire il tuo orecchio. Ci metto del mio, in quel che scrivo. Sempre. Non posso farne a meno. Ma non metto sempre me in quello che scrivo. La carta peserebbe troppo e si stropiccerebbe comunque facilmente; e mi devo salvaguardare.
Quando scrivo mi sembra di pregare e ho paura che le mie parole non siano adeguate, vi capita mai?
Perché la lettura di un buon libro è come spogliare dolcemente la propria donna. Perché non è poi così difficile rispondere ad un sorriso con un altro sorriso. Perché basterebbe capire quanto sacrificio e sofferenza precede un attimo di felicità per poter gioire anche della felicità altrui. Perché gli altri vedono solo una piccola parte di te e pensano di conoscerti già a fondo. Perché è molto più difficile imparare a vivere, anziché lasciarsi lentamente morire.
Non fu però il padre ad accorgersi per primo che la bambina si era trasformata in donna. Raramente accade. Quel mutamento misterioso è troppo sottile e troppo graduale per poterlo misurare in base alle date. E la fanciulla stessa lo ignora più di chiunque altro, fino a quando un’intonazione di voce o il tocco di una mano le fanno balzare il cuore in petto e capisce, con un misto di orgoglio e di timore, che una nuova, più ampia natura si è risvegliata in lei. Pochi dimenticano quel giorno, o non rammentano il banale incidente che annunciava l’alba di una nuova vita.
Quando parliamo insieme, talvolta io sento che la sua voce è l’eco dell’anima mia.