Jonathan Franzen – Libri
L’essenza della narrativa è il lavoro solitario: il lavoro della scrittura, il lavoro della lettura.
L’essenza della narrativa è il lavoro solitario: il lavoro della scrittura, il lavoro della lettura.
Nei suoi occhi vedevo sofferenza, la solitudine di una vita, e lo sentivo esitare e fremere allo stesso tempo.
La scrittura è distillazione delle parole e meglio di tante ciacole, dice una buona pagina.
Ciò che sta fuori è più difficile da cambiare di quello che si trova dentro.
Perché sbaglio sempre a calcolare il peso delle cose. Ogni volta ti tocca indovinare se una cosa è pesante o leggera, specialmente quelle dentro di te, e indovini sbagliato…
“Isabella”. Pronunciò il mio nome completo con attenzione; poi, con la mano libera, giocò con i miei capelli, scompigliandoli. Quel contatto così casuale mi scatenò una tempesta dentro. “Bella, arriverei a odiare me stesso, se dovessi farti del male. Non hai idea di che tormento sia stato”, abbassò gli occhi, intimorito, “il pensiero di te immobile, bianca, fredda… di non vederti più avvampare di rossore, di non poter più cogliere la scintilla nel tuo sguardo quando capisci che ti sto prendendo in giro… non sarei in grado di sopportarlo”. Mi fissò con i suoi occhi meravigliosi e angosciati. “Ora sei la cosa più importante per me. La cosa più importante di tutta la mia vita”.
I tuoi occhi sono lo specchio più limpido che abbia mai visto, ma petite. Quando fingo su me stesso o m’illudo sulla vita, non devo fare altro che guardarti in viso per vedere la verità.