Umberto Eco – Libri
Un racconto è una macchina per generare interpretazioni.
Un racconto è una macchina per generare interpretazioni.
Voglio che la scrittura mostri come sono complicate le cose e sorprendenti. Voglio emozionare i lettori, ma senza trucchi. Voglio che pensino sì, quella è vita. Perché è la reazione che ho io di fronte alla scrittura che ammiro di più. Una sorta di meraviglioso sbalordimento.[…] non riuscivo a introdurre dei personaggi in una stanza senza descrivere tutti i mobili. Lei mi dice che Hemingway insegnava a non descrivere mai i personaggi. So tutto di quella regola. Ma tiro dritto.
“[…] Quelle vaghe impronte sull’erba, andavano verso la casa o ne tornavano?””Impossibile dirlo. Non erano delineate.””Un piede grande o piccolo?””Non si distingueva.”Holmes ebbe un’escamazione di impazienza.”Da allora, ha piovuto a catinelle e il vento sembrava un uragano”, disse. “Ora, saranno ancora più difficili da decifrare del mio palinsesto. Bè pazienza! Cosa ha fatto, Hopkins, dopo essersi accertato di non aver accertato niente?”
E le sorrise, come se ogni cosa fosse in suo possesso: la distanza, lo spazio, le stelle, l’infinito… come se possedesse anche lei.
Chi ha per amico un libro non sarà mai solo.
Si potrebbe scrivere un libro sull’ingiustizia dei giusti.
Veniva da un tempo in cui avrei scommesso qualsiasi cosa sulla sincerità del suo amore per me.