Alessandro Baricco – Libri
Il librone con le firme degli ospiti aspettava aperto su un leggio di legno.Un letto di carta appena rifatto che aspettava i sogni di nomi altrui.
Il librone con le firme degli ospiti aspettava aperto su un leggio di legno.Un letto di carta appena rifatto che aspettava i sogni di nomi altrui.
Avevo voglia di urlare, volevo gridare, volevo stracciarmi i polmoni, come Papillon, con tutta la forza dello stomaco, spaccandomi la trachea, con tutta la voce che la gola poteva ancora pompare:”Maledetti bastardi, sono ancora vivo!”
Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l’ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
E assolutamente in silenzio, iniziò a piangere in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri fino all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta.
Un foglio biancoè un posto sul qualeadagiare i pensieriE una pennalo strumentoper delinearnegli evanescenti contorni.
Cercavo l’annebbiamento, il ripudio di me stessa, ma non riuscivo a raggiungerlo.
Io cretevo chi sa come erano fatti i francesi. Sono tali e quali a noi, solo un po più francesi.