Heinrich Heine – Libri
Là dove si bruciano i libri, si bruceranno anche gli uomini.
Là dove si bruciano i libri, si bruceranno anche gli uomini.
Mentre urliamo al mondo la nostra speranza e ridiamo per a crepapelle per un nonnulla, dichiariamo i nostri sogni alla madre terra, o forse sarebbe meglio dire alla madre sabbia.
… Così si chiude la storia, sui tuoi sorrisi e il tempo di un assenza. Sento ancora le tue dita sul piano della mia infanzia. Ti ho cercata dappertutto, anche all’estero. Ti ho trovata; ovunque tu fossi, mi addormentavo nel tuo sguardo. La tua carne era la mia carne. Con le nostre metà, avevamo inventato promesse; insieme, eravamo i nostri domani. Ora so che i sogni più folli si scrivono con l’inchiostro del cuore. Ho vissuto laddove i ricordi si formano a due, al riparo dagli sguardi, nel segreto di una sola fiducia dove tu ancora regni. Mi hai dato ciò che non immaginavo, un tempo dove ogni secondo di te conterà nella mia vita più di ogni altro secondo. Io ero di tutti i villaggi, tu hai inventato un mondo. Te ne ricorderai, un giorno?
Ma niente può cambiare i nostri passi perduti.
È tutto. È il modo in cui mi ha teso una tazza di thè quando mi sono svegliata, è il modo in cui acceso il suo portatile per farmi leggere tutte le versioni del mio oroscopo su internet e mi ha aiutato a scegliere la migliore. Jack di me conosce tutti quei particolari stupidi e imbarazzanti che di solito, con un uomo, cerco di nascondere il più a lungo possibile… e mi ama lo stesso.
Fiducia: La fiducia è il cemento di un rapporto tra due persone, ciò che tiene unite e solide le basi della casa che due costruiscono. È quella tensione dell’anima verso colui con cui ci si relaziona che permette un dialogo sereno, aperto, confidenziale.Per fidarsi occorre buttarsi per primi, fare il primo passo e, dopo aver conosciuto la persona, la fiducia dovrebbe scaturire spontaneamente. Se ciò non accade, è cosa grave.
Primula sa che io l’amo e mi ama, ma dentro di sé ha un nugolo di sentimenti che vorrebbe tirar fuori e non può; si aiuta a gesti, a parole smozzicate. Non che m’importi per me, ma soffro per lei. Lo vedo, sarebbe felice di farmi un discorso, raccontarmi di più, trovare tenerezza, ma tutto quel che ha dentro purtroppo resta lì, perché le mancano le parole. Io le dico: “Non preoccuparti, capisco lo stesso, so cosa vorresti dirmi”, ma non le basta, non può bastarle. I suoi occhi si riempiono di lacrime, si accuccia sul mio corpo e singhiozzando farfuglia un “volevo dire…” che rimane a mezz’aria, come una premessa senza fine.