Friedrich Wilhelm Nietzsche – Matrimonio
Il concubinato, anche quello, è stato corrotto: dal matrimonio.
Il concubinato, anche quello, è stato corrotto: dal matrimonio.
Un’anima che si sa amata, ma che non sa amare, rivela la propria feccia – ciò che vi è di più basso viene in superficie.
Il dotto, l’uomo di scienza medio, rispetto a un genio, e cioè a una creatura che o genera o partorisce, nel più ampio senso di ambedue i termini, ha sempre qualcosa della vecchia zitella: come questa infatti non se ne intende di questi due preziosissimi doveri dell’essere umano.
“Vuoi accattivarti la sua simpatia? Mostrati imbarazzato davanti a lui”.
Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati.
Fragilità, il tuo nome è matrimonio.
La fedeltà (aggiungo l’avverbio “spesso” per non urtare certe sensibilità) è una prigione nella quale si finge (e ci si convince) di vivere serenamente.