Danny Kaye – Matrimonio
A Hollywood ogni tanto si sposa anche gente di fuori, poiché in città è ormai difficile trovare persone con le quali non si sia stati ancora sposati.
A Hollywood ogni tanto si sposa anche gente di fuori, poiché in città è ormai difficile trovare persone con le quali non si sia stati ancora sposati.
La fedeltà (aggiungo l’avverbio “spesso” per non urtare certe sensibilità) è una prigione nella quale si finge (e ci si convince) di vivere serenamente.
È un giorno meraviglioso, sia per la sposa e per lo sposo, un sogno coronato che alla fine si è avverato.
Si può essere anche presi per sdolcinati, ma penso che quei piccoli gesti galanti che non si usano quasi più, come spostare la sedia al ristorante per fare accomodare la donna, o aprirle la portiera dell’auto, siano dettati dall’anima.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt’uno con l’altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l’altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?
Più si è di cuore freddo nel senso che non si conoscono i valori veri della famiglia, e più si tende a cornificare il proprio partner.
Tute le cose prima di guastarsi funzionano. Unica eccezione il matrimonio.