Eugenio Borgna – Medicina e salute
Le parole hanno un immenso potere. Ci sono parole troppo dure e violente, troppo inumane, che i medici, non tutti per fortuna, rivolgono al malato. E ci sono parole in grado di aiutare l’altro.
Le parole hanno un immenso potere. Ci sono parole troppo dure e violente, troppo inumane, che i medici, non tutti per fortuna, rivolgono al malato. E ci sono parole in grado di aiutare l’altro.
La medicina è mia moglie, e la letteratura è la mia amante. Quando mi stanco dell’una, passo la notte con l’altra. So che è irregolare, ma così è meno noioso, e poi nessuna delle due ha niente da perdere a causa della mia infedeltà.
Torno alla realtà. Il paziente è sdraiato in un letto d’ospedale. Io sono al suo fianco. Ogni cosa attorno ha perso valore o, meglio, è stata ricondotta a quello vero.
Il “rimedio della nonna”, le ricette del buon senso, l’arte culinaria, diventano sempre più cruciali, alle nostre latitudini, mentre la biologia molecolare genera farmaci sempre più raffinati e costosi. Una forma di subdola selezione economico-finanziaria della specie, incoraggiata con l’avallo dell’autorità morale della tradizione e addirittura per rispetto verso la sapienza delle generazioni che ci hanno preceduto.
Quando stiamo bene di salute, anche se spesso lo ignoriamo, abbiamo già tutti i motivi per essere felici!
Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà.
Non c’è medicina che curi la solitudine, ma solo la bellezza della nostra anima.