Alberto Sordi – Matrimonio
Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa.
Non mi sposo perché non mi piace avere della gente estranea in casa.
Il matrimonio è un grande affare, per i preti, i ristoranti, i negozi di vestiti di scarpe, di articoli da regalo, di agenzie e questa è la cosa forse più gratificante, poi in seguito per gli avvocati matrimonialisti. Consiglio una serena convivenza.
Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenticano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricordano dolorosamente.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt’uno con l’altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l’altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?
Era una donna per bene, ma il caso fece che sposasse un cornuto.
Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
Oggi sono spossato. Non mi lamento, poteva andarmi peggio con una esse in meno.