Otto Weininger – Medicina e salute
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l’uomo si sente ancora più solo di prima.
Se mai ve ne fosse stato il bisogno, la prova definitiva che non sono più un “ragazzino” l’ho avuta ieri al telefono con un caro amico dicendo: “ok John… mi metto i denti e arrivo”.
O ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant’anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga più bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell’ordine di uno su diecimila. Senza contare che, come osservava Emile Zola, fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno.
La medicina è un’opinione.
Fare il chirurgo di guerra mi piace, anzi, non riesco a immaginare un altro mestiere che possa piacermi di più.
Le parole hanno un immenso potere. Ci sono parole troppo dure e violente, troppo inumane, che i medici, non tutti per fortuna, rivolgono al malato. E ci sono parole in grado di aiutare l’altro.
Il cancro è una malattia senza confini. Essa colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni giorno, ed è per questo motivo che la Giornata mondiale contro il Cancro è così importante. In questo giorno vogliamo aumentare la consapevolezza della malattia e le precauzioni per ridurne il suo impatto devastante. La nostra ambizione è quella di vedere il più alto numero di persone sopravvivere al cancro, un obiettivo che insieme possiamo rendere possibile.