Carlo Peparello – Morte
È così bizzarro constatare che la morte per alcuni è un motivo in più per vivere e per altri è un motivo in più per non vivere. L’inevitabile tempra soltanto chi si pone domande e crede anche a ciò che non vede.
È così bizzarro constatare che la morte per alcuni è un motivo in più per vivere e per altri è un motivo in più per non vivere. L’inevitabile tempra soltanto chi si pone domande e crede anche a ciò che non vede.
Non sarebbe meglio nascere a cent’anni in una bara e morire a zero nel grembo materno?
È la visione laica a sostenere che ogni uomo ha il diritto, in assoluta autonomia e libertà, di decidere intorno alla propria morte e anzi a rivendicare questo diritto come uno dei diritti fondamentali dell’individuo.
Odio la morte, per come ti strappa alla vita senza chiederti permesso.Odio la sua oscurità e l’eterno nullità che ti regala.Odio la morte in quanto è la fine della vita.
Con la morte di Machu era come se un fulcro fosse scomparso dal mondo. Era qualcosa di talmente fisico che le bastava posare i piedi a terra per sentirla cedere.
Se qualcuno ti chiede di perdere la tua dignità, quel qualcuno non vale niente. Se tu lo fai, non vali niente tu.
Questa tradizione umana del 2 novembre, abbellire le tombe, comprare fiori, per me non è cristiana; penso alle parole di Gesù: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”. Pregare per chi ha già lasciato la Terra, questo è cristiano, questo è credere. Per chi ha fede, la morte del corpo è un passaggio dalla vita carnale alla vita eterna; la vera morte è quella dell’anima, non del corpo che la ospita per fare esperienza terrena; l’anima muore a causa del male che facciamo e di cui non ci pentiamo, ma potrà vivere se faremo del bene e saremo capaci di Amare come Dio, e da Dio.