Albert Camus – Morte
Tra me e me dicevo che anche la morte del corpo a giudicare da quello che avevo visto, era in sé una punizione sufficiente, assolveva tutto.
Tra me e me dicevo che anche la morte del corpo a giudicare da quello che avevo visto, era in sé una punizione sufficiente, assolveva tutto.
Quando si è avuta una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita…
La morte, se non è un pensiero, non fa paura.
Quando ci mettiamo in viaggio non ci accomodiamo solo su auto, ma anche su bare super accessoriate comfort del tutto inutili quando l’imprevisto varia il tuo destino.
Padre mio mi hai amato. Coccolata, educata, viziata… padre mio mi hai dato il mondo, la vita, hai tirato fuori il meglio di me… padre mio neanche la morte mi a separato da te. Perché tu sei e sarai sempre dentro l’anima mia.
Chi pensa a quel che dirà in punto di morte vuol dire che non ha nient’altro cui pensare.
La morte è la liberazione dell’anima che vaga dentro il nostro corpo, che si libera della prigione, dove non può volare.