Claudia Marangoni – Musica
Capita a volte di sentire visceralmente l’esigenza di ascoltare la propria canzone preferita perché le parole che vengono cantate sono le stesse che si ha paura di pronunciare.
Capita a volte di sentire visceralmente l’esigenza di ascoltare la propria canzone preferita perché le parole che vengono cantate sono le stesse che si ha paura di pronunciare.
Ci sono quei rapporti che non sai come definire: non abbastanza per essere un amore,…
Più mi impongo di non cercarti e più la volontà di farlo aumenta. Non so se riuscirò a staccarmi così facilmente da te. Mi ero abbandonata a te. E ora staccarmi da te mi sembra impossibile. È come se una foglia lasciasse il suo ramo per colpa del vento e cadesse a terra. Ecco quella caduta è il livido aggiunto sul mio cuore.
Ascolti una canzone e ti rendi conto che l’hai sentita più della persona a cui stavi pensando.
Io, io sono così. Troppo impulsiva e poi poco convinta, molto altruista con gli altri e poco con me stessa, troppo testarda per allentare le corde quando penso di aver ragione e troppo poco quando poi so di aver torto, troppo ansiosa del “tutto e subito” e poco capace di gustarmi l’attesa, troppo convinta che la perfezione esista e troppo poco capace di esserlo io, perfetta, troppo sicura degli altri e troppo poco di me.
Quando rivedi persone con cui hai condiviso tanto e di cui ora non rimane niente, ti trovi sempre in imbarazzo. A metà tra il dire e il tacere, tra l’abbracciare e il tenere le braccia conserte, tra il ricordare e il dimenticare, tra proseguire ciò che era stato oppure ricominciare da capo.
Le persone non hanno paura a dire “ti amo” o “ti voglio bene” ma ad ascoltarne la risposta.