Angela Monet – Musica
Coloro che danzavano erano considerati folli da quelli che non riuscivano a sentire la musica.
Coloro che danzavano erano considerati folli da quelli che non riuscivano a sentire la musica.
L’opera musicale si completa con l’esecutore, al quale compete la delicatissima parte dell’interprete.
Tristezza, solitudine, rabbia. Quasi tutte le canzoni che mi piacciono ne parlano. Suonandole è come se affrontassi quei mostri, soprattutto quando non riesci neanche a dare loro un nome. Poi, però, finita la musica, quelle cose restano lì. Certo, magari adesso le sai riconoscere meglio, ma nessuno le ha magicamente spazzate via.
La musica, lei si che è mia amica, con lei sto davvero bene, non ha bisogno di consigli lei sa quando ho voglia di ridere, e quando sento il bisogno di piangere un po’, lei ha saputo consolarmi quando altri non ci sono riusciti, lei mi è stata accanto quando sono rimasta sola a guardare qualcuno che stava per lasciarmi per sempre, e nelle notti silenziosi e tristi, è stata sempre lei a tenermi compagnia, la musica è la mia vita, lei mi ha sempre dato tutto senza chiedermi mai nulla in cambio.
Se si potesse mangiare la musica sarei di sicuro obeso.
L’uomo dovrebbe avere solo due armi: musica e poesia.
In questo periodo dove non posso godere della luce dei tuoi occhi scopro di ritrovarmi in una miriade di canzoni. E anche se non raccontano esattamente ciò che sto vivendo sono comunque storie che sono in qualche modo accomunate alla mia. Mi accorgo che di gente che soffre ce n’è davvero tanta, che di gente che scolpisce il suo bisogno di essere capita e rispettata in quelle note ne è pieno il mondo. Fortunatamente molte di queste canzoni portano con se anche la convinzione che da questa situazione si possa uscire e questo mi fa sperare. Perché è questo il più bel regalo della musica vera: la capacità di far sognare ancora le persone anche quando sono soffocate dall’arida realtà.