Tania Scavolini – Poesia
La poesia mi fa volare al di sopra delle miserie umane, giocando col vento e col sole, sorridendo al mare, annusando il cielo. E sono salva.
La poesia mi fa volare al di sopra delle miserie umane, giocando col vento e col sole, sorridendo al mare, annusando il cielo. E sono salva.
I poeti bussano ai cuori dove non fa giorno. Aprono porte altrimenti chiuse svelano giardini nascosti, solitudini infinite. I poeti sono gigli disseccati lunghi fili di vento che vibrano su desideri imprigionati. I poeti suggeriscono colori ai pittori e il mondo si tinge d’azzurro e di bianco. Il bianco delle stanze dove giocano i bambini l’azzurro delle soffitte dove sognano i sogni e si riposa la luna. I poeti sono mendicanti per strada e la moneta che tu lasci nelle loro mani diventa un sole di rame che incendia la notte. I poeti sono musiche gitane un canto di rane nel caldo meridione. I poeti sono versi in prigione.
Forse qualcuno pensa che noi che scriviamo vogliamo metterci in mostra, il nostro scrivere è un bisogno che a volte ci evita d’impazzire, è un peccato che vorremmo confessare, è un dolore che bisogna lenire, è una gioia che si deve condividere, è un momento per poter stare soli a pensare, chiudere gli occhi e sognare, cercare anche virtualmente di cambiar le cose, poi svegliarsi e continuare a vivere e a volte farsi male.
L’essere o sentirsi poeta è anche piangere la tristezza dietro il sorriso della penna.
Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente.
Insisti con la poesia solo se ne senti l’urgenza da dentro, altrimenti rischi di fare solo della bella prosa.
La poesia è ciò che nascondiamo dentro. È ciò che spesso, per vergogna o per paura, preferiamo diventi un’immagine distaccata di noi stessi.