Marco Mammino – Poesia
La poesia? Espressione, scenografia di vita, copione soggettivo di ogni attore.
La poesia? Espressione, scenografia di vita, copione soggettivo di ogni attore.
Quando scrivo, metto su carta il mio cuore. E il mio cuore non può mica piacere a tutti.
Non ho mai scritto una poesia sulla mamma, perché non esistono parole sufficientemente belle per descriverla.
Prima scrivevo senza pensare.Ora penso poi scrivo.
Dei nuovi poeti: è così raro che un uomo afferri se all’orizzonte sia una finestra d’ufficio a brillare, o se lì stia per sorgere un grande corpo celeste. (E quando quest’ultimo poi orbita in alto, essi riposano nelle loro alcove coperte, e rantolano, e sognano dei grassi zamponi delle segretarie; o che non hanno superato gli esami di maturità): per chi scrivono di fatto i poeti? Per l’unico loro simile su centomila? (Perché anche quei pochi su diecimila, che potrebbero semmai essere interessati, i contemporanei non li scoprono affatto, e sono fermi nel migliore dei casi a Stifter). – Noo!: io scrittore mai!
Quando la città che celebro sarà distrutta, quando gli uomini che canto saranno scomparsi nell’oblio, le mie parole perdureranno.
Il poeta è sempre socialmente poco accettato, almeno finché non è coronato dalla fama: anche allora resta inaccettabile ai più, ma il piedistallo su cui viene posto, isolandolo di fatto, neutralizza la diversità che egli rappresenta.