Claudio Visconti De Padua – Frasi d’Amore
Quando s’inizia a mancare dall’inizio è un buon inizio d’amore.
Quando s’inizia a mancare dall’inizio è un buon inizio d’amore.
E abiti nell’intercapedine del mio cuore fatiscente. Bevo l’acqua che scorre dai tetti e che si raccoglie nella grondaia d’un amore in costruzione. Anche stavolta mi tocca ingoiare detriti e terriccio, filtrare le impurità per quanto possibile, secernere il buono dal cattivo, ma molto veleno andrà a depositarsi lo stesso nel fondo dell’anima che non sa più di casa mia. T’aspettavi una reggia? Deluso? Vecchio castello decadente e senza ponte levatoio. Per raggiungermi? Guadare il fiume ed i suoi mostri! Per trovare cosa? Ricordi imbalsamati affissi alle pareti antiche, stanze sinistre e spettrali. E me.
Smanioso, vorrei resuscitare portando con me la pelle, il mio sensibile vibrare, e quest’amore che cammina nelle file del silenzio, che si nutre di se stesso, un’anima soggiogata da occhi intransigenti, che non sapevano vedere, ed ora resto solo con quest’inutile traguardo a nutrirmi di ricordi, consumandomi la pelle.
Per me è amore l’eternità dell’istante.
Non so se ho amato troppo poco, o troppo, o forse ho amato le persone…
È l’amore, è sempre e solo l’amore alla base di quella forza che ti darà…
Riuscirei a guardarti in eterno, perché solo osservandoti nei tuoi gesti quotidiani il mio cuore…
E abiti nell’intercapedine del mio cuore fatiscente. Bevo l’acqua che scorre dai tetti e che si raccoglie nella grondaia d’un amore in costruzione. Anche stavolta mi tocca ingoiare detriti e terriccio, filtrare le impurità per quanto possibile, secernere il buono dal cattivo, ma molto veleno andrà a depositarsi lo stesso nel fondo dell’anima che non sa più di casa mia. T’aspettavi una reggia? Deluso? Vecchio castello decadente e senza ponte levatoio. Per raggiungermi? Guadare il fiume ed i suoi mostri! Per trovare cosa? Ricordi imbalsamati affissi alle pareti antiche, stanze sinistre e spettrali. E me.
Smanioso, vorrei resuscitare portando con me la pelle, il mio sensibile vibrare, e quest’amore che cammina nelle file del silenzio, che si nutre di se stesso, un’anima soggiogata da occhi intransigenti, che non sapevano vedere, ed ora resto solo con quest’inutile traguardo a nutrirmi di ricordi, consumandomi la pelle.
Per me è amore l’eternità dell’istante.
Non so se ho amato troppo poco, o troppo, o forse ho amato le persone…
È l’amore, è sempre e solo l’amore alla base di quella forza che ti darà…
Riuscirei a guardarti in eterno, perché solo osservandoti nei tuoi gesti quotidiani il mio cuore…
E abiti nell’intercapedine del mio cuore fatiscente. Bevo l’acqua che scorre dai tetti e che si raccoglie nella grondaia d’un amore in costruzione. Anche stavolta mi tocca ingoiare detriti e terriccio, filtrare le impurità per quanto possibile, secernere il buono dal cattivo, ma molto veleno andrà a depositarsi lo stesso nel fondo dell’anima che non sa più di casa mia. T’aspettavi una reggia? Deluso? Vecchio castello decadente e senza ponte levatoio. Per raggiungermi? Guadare il fiume ed i suoi mostri! Per trovare cosa? Ricordi imbalsamati affissi alle pareti antiche, stanze sinistre e spettrali. E me.
Smanioso, vorrei resuscitare portando con me la pelle, il mio sensibile vibrare, e quest’amore che cammina nelle file del silenzio, che si nutre di se stesso, un’anima soggiogata da occhi intransigenti, che non sapevano vedere, ed ora resto solo con quest’inutile traguardo a nutrirmi di ricordi, consumandomi la pelle.
Per me è amore l’eternità dell’istante.
Non so se ho amato troppo poco, o troppo, o forse ho amato le persone…
È l’amore, è sempre e solo l’amore alla base di quella forza che ti darà…
Riuscirei a guardarti in eterno, perché solo osservandoti nei tuoi gesti quotidiani il mio cuore…