Nikos Kazantzakis – Religione
La quercia chiese al mandorlo: parlami di Dio. E il mandorlo fiorì.
La quercia chiese al mandorlo: parlami di Dio. E il mandorlo fiorì.
Qual è il regalo più bello?Il perdono! E quale è la cosa più bella di tutte?Di certo, l’amore.
Alla fine di ogni giorno siamo solamente io, Dio e la realtà. Io che parlo a Dio e Lui che mi risponde attraverso la realtà che vivo.
Dammi castità e continenza, ma non subito.
Quando hai Dio al tuo fianco vai oltre tutto, oltre i muri, oltre i pregiudizi, oltre il male umano, vai oltre tutto, Quando hai Dio, il tuo cuore, e la tua anima sono custoditi in uno scrigno chiamato l’amore di Dio.
In Persia, le sue uniche altre uscite avevano portato la donna inglese a un teatro coperto dove si mettevano in scena solo rappresentazioni religiose. Durante il primo inverno aveva assistito a una di queste storie sacre. Alcuni cammelli fungevano da cavalleria per le schiere celesti, un ragazzo coperto da un velo faceva la parte di una fanciulla morente, e l’arcangelo Gabriele sembrava un cortigiano, tutto coperto di lustrini com’era. Ma guardando quello spettacolo pacchiano dalla galleria soffocante proprio sopra il palcoscenico aveva provato una sensazione curiosa: era stato come entrare nel sogno di qualcun altro. I simboli appartenevano a una religione diversa, la la trama era perfettamente familiare. I personaggi erano sconosciuti, ma la storia era la stessa. Era la vecchia storia di sacrificio e risurrezione, l’infinita storia d’amore del mondo.
Una specie che inventa la religione e la sbandiera come pretesto per compiere atrocità verso i propri simili, perché non si è ancora estinta?