Claudio Visconti De Padua – Religione
Vorrei credere in un Dio che abbia a cuore almeno le sofferenze dei bambini, ma non risponde.
Vorrei credere in un Dio che abbia a cuore almeno le sofferenze dei bambini, ma non risponde.
Una è la religione, benché le sue versioni sian cento.
Spesso la felicità è proporzionata al rischio, l’infelicità all’indecisione!
Avete poche grazie quando vi assillate voi per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me.
Penso che un cattivo maestro, o un cattivo discepolo, non sia quello che non segue gli insegnamenti di altri, ma quello che non segue nemmeno i propri.
Parlate a Dio nella preghiera non dimenticando di ringraziarlo!Ma non dimenticate nemmeno di progettare, fare e aiutare insieme. Non basta la preghiera per costruire e realizzare, c’è bisogno di piedi che camminano verso chi ha bisogno, di mani che donano carità, di occhi negli occhi per sentirsi vivi, di labbra che pronunciano con un sorriso parole di speranza e d’Amore, di braccia che abbracciano chi è solo. Non tutti se ne accorgono perché l’indifferenza e l’ignoranza di chi è troppo preso dai propri progetti e missioni da svolgere non riesce o non vuole vedere che, ogni giorno lontani da tappeti rossi e riflettori, ci sono persone normali che vivono la propria quotidianità nel servire Dio in ciò che Egli ha affidato loro, come la famiglia, gli amici, i malati, i carcerati, i poveri, gli animali. C’è chi nel silenzio e nella solitudine prega per chi ama e vorrebbe facesse parte della propria vita. E poi esistono anche tutti quegli artisti che grazie al proprio dono, diffondono messaggi positivi ed educativi in cui si può scorgere la firma di Dio.
Umanamente sbagliando ma umanamente crescendo. Il punto d’arrivo però non potrò mai decidere… Ma l’avvio è sentenza a cui dò atto.