Giovanni Melucci – Religione
Se esisto un motivo c’è, e riesco a spiegarlo a parole mie. Esisto perché Dio c’è.
Se esisto un motivo c’è, e riesco a spiegarlo a parole mie. Esisto perché Dio c’è.
I geni, nelle inaudite profondità dell’assurdo e della storia pura, situati per così dire al di sopra dei dogmi propongono le loro idee a Dio. La loro preghiera offre audacemente la discussione. La loro adorazione interroga. Questa è la religione diretta, piena d’ansietà e di responsabilità per chi ne tenta l’erta.
Una volta ho sentito l’espressione “Al Dio che odio”, e mi sono guardata attentamente per vedere se fosse così anche per me. La risposta è no. In questo caso, è bene dire “Al Dio che odia”, non solo: che uccide per appropriarsi di tutto, che intrallazza, che si droga con lo spirito. Non ha ancora capito il motivo per cui è già morto,… e come potrebbe.
Così come la brace, per quanto brillante, lontano dal fuoco si estingue rapidamente, anche l’uomo, lontano dai suoi simili, per quanto intelligente sia, non riuscirà a conservare il proprio calore e la propria fiamma.
Dio ama tutti, ma non tutti lo amano. Ma in ognuno di noi Dio c’è.
Perché Dio dovrebbe incavolarsi a morte con chi dice che uno più uno fa due. E che se cambia il risultato distrugge il Mondo e il suo regno, crollati nella negazione della materia e dello spirito. E che il rapimento e la macellazione per aggiungere doppio splendore all’universo lo consuma nel nulla, insieme a tutte le cose. E che dovrà in quel caso ammazzare ogni bellezza per sostenerlo prima del crollo definitivo, spenta l’ultima candela. E che… beh si, forse ha ragione a imbestialirsi.
Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo solo finché non intralcino i peccati a cui si dedica più volentieri.