Pasqualino Clemente – Religione
Non accarezzare il peccato, perché per certo ti farà prigioniero. Fuggi da esso se vuoi salvare la tua vita.
Non accarezzare il peccato, perché per certo ti farà prigioniero. Fuggi da esso se vuoi salvare la tua vita.
Il fatto che Maria Maddalena fosse una prostituta non trova riscontri storici o religiosi oggettivi fin dalle origini del cristianesimo; in Giovanni 8,1-11, dove si può leggere l’episodio della lapidazione dell’adultera, il nome della donna non viene assolutamente menzionato.
L’eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell’uomo.
Pregano chiedendo una grazia e fingono chiedendo perdono. Gli danno merito quando vincono, si confessano quando mentono. È matematica, è legge, è l’essere credente di tanti.
Uno Spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: “A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?” “A Dio”, rispose il prete. “Allora, ritirati, uomo”.
Tutta l’arte è un vaneggio, la politica è un vaneggio; i supermercati e le autostrade, la scienza e la letteratura, la filosofia e la guerra. La religione è un vaneggio, le chiese e le sigarette. L’amore è uno dei vaneggi più grandi. Noi stessi siamo un vaneggio chimico che sta in piedi e parla per non so quale tipo di miracolo. Siamo arte, la terra è arte e un vaneggio perché l’universo è un vaneggio enorme. Questo stesso commento è un vaneggio, ma qualcuno potrebbe considerarlo poetico e quindi arte. Secondo me è arte tutto quello che contiene l’impegno di una qualsiasi parte del cervello e i sentimenti, soprattutto gli ultimi perché sono un vaneggio del cervello e aiutano a produrre arte, più grande è il sentimento, più grande è il vaneggio, più grande è l’opera. Oggi mi andava di pensarla così, domani potrei anche pensarla in modo diverso, ma credo di no, ne sono quasi certo.
Oggi occorre sapere che un teologo, un prete, un papa, non appena aprono bocca a pronunciare una frase, non solo sbagliano ma mentono. Le nozioni di aldilà, quella stessa di anima, sono arnesi di tortura usando i quali il prete diventò padrone e padrone rimase.