Alessia Porta – Religione
Non credendo al caso, non ho scelta, devo credere in Dio.
Non credendo al caso, non ho scelta, devo credere in Dio.
Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l’esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell’unica religione morale, la sola davvero uguale per tutti.
C’è qualcosa di immutevole nel tempo, il bene voluto.
Occorre una grande e rara virtù per non sentirsi grandi anche quando si siano compiute grandi cose.
La nostra concezione di Dio deriva dall’antico dispotismo orientale, ed è una concezione indegna di uomini liberi. Non ha rispetto di sé stesso chi si disprezza e si definisce miserabile peccatore […] Non bisogna rimpiangere il passato o soffocare la libera intelligenza con idee che uomini ignoranti ci hanno propinato per secoli. Occorre sperare nell’avvenire e non voltarsi a guardare a cose ormai morte che, confidiamo, non rivivranno più in un mondo creato dalla nostra intelligenza.
La Fede per chi la trova è come un paio di occhialiche ti fanno vedere cose chea occhio nudo sarebbero impensabili.
Ogni setta, di qualunque genere sia, è uno schieramento del dubbio e dell’errore.