Muriel Barbery – Religione
Fin dai suoi esordi, l’uomo non ha fatto molti progressi: crede ancora di non essere qui per caso e che ci siano degli dei, perlopiù benevoli, a vegliare sul suo destino.
Fin dai suoi esordi, l’uomo non ha fatto molti progressi: crede ancora di non essere qui per caso e che ci siano degli dei, perlopiù benevoli, a vegliare sul suo destino.
Nel nostro rapporto con gli animali, e forse solo su questa via, posiamo di nuovo arrivare ad una reale religione, una religione del vero amore umano.
Il cristiano è un uomo di pace, non un uomo in pace; e fare la pace è la sua vocazione.
Con la beatitudine perfetta Dio ricompensa quelli che tutto soffrono per il Cristo, che è la giustizia stessa. Ad essi è riservato il regno dei cieli e viene promessa lassù una generosa ricompensa, perché disprezzati dal mondo, poveri nello spirito, coperti di vergogna per le sventure subite nel mondo presente, confessori della giustizia celeste di fronte alle ingiurie degli uomini, martiri gloriosi delle promesse di Dio, hanno speso la vita per testimoniare la sua eternità.
A ciascuno Dio ha concesso una certa misura di fede, cioè “una convinzione di cose invisibili”. Il pensiero può essere sano soltanto entro i limiti di questa fede, fuori dei quali diventa deforme.
Dio ha disegnato la bellezza con tutti i colori su ogni pagina del mondo.
A che scopo cuocere se la pentola è sporca? A che servono le pratiche religiose se il cuore non è pulito?